Video Live

Commenti a cura di Woobinda72


La banda dei ranocchi [Milano, 1983]
In un bel parco di Milano le Mele Verdi realizzano il videoclip della loro sigla forse più conosciuta: La banda dei ranocchi. L’interprete è Barbara Vai, che canta in playback sulla voce di Stefania Bruno, incisa nel 1980: poiché il videoclip è successivo di alcuni anni, la scelta di Barbara si spiega col fatto che Stefania, in questo contesto, sarebbe sembrata troppo adulta rispetto alla voce che aveva al tempo della registrazione originale. I capelli corvini di Barbara, i suoi lineamenti belli e severi che affiorano da un armonioso bouquet di rose rosse, danno vita ad un’immagine elegante, romantica, un po’ ottocentesca, quasi subito sdrammatizzata dai festosi girotondi delle altre ragazze. Non è necessaria una scenografia particolarmente elaborata: sono sufficienti un paio di jeans e tante, semplici magliette colorate: rifuggendo, in questo senso, ogni atteggiamento divistico, ma specchio invece di ogni bambino normale, le ragazze, con la loro spontaneità e i loro sorrisi, sembrano invitare i coetanei spettatori a raggiungerle in quel giardino incantato per diventare amici e giocare insieme. E la generazione oggi ultratrentenne può solo rimirare, negli esigui riquadri dalle immagini sgranate concessi dalla fredda tecnologia contemporanea, i profondi significati del suo “paradiso perduto”. Tra le interpreti si notano Cristina Paiocchi e Rony Lucido; è inoltre presente Paolino, con il costume da tartaruga, che interviene con il celebre “Occhio all’occhio del ranocchio…”; la voce adulta, che interpreta il re dei ranocchi, appartiene a Corrado Castellari, l’autore della splendida musica.

Spazio 12 [Rete 4, 1983]  -  Prove in teatro1 - Prove in teatro2
Ospiti della trasmissione "Topolino Show", le Mele Verdi interpretano la bellissima Spazio 12, la canzone vincitrice dell'edizione 1982 dell'Ambrogino d'Oro. Le voci soliste sono affidate a Stefania Mantelli e Paolino. Alle loro spalle, una scenografia che richiama la poetica elementarità dei disegni infantili, raffigura la graziosa cameretta di un bambino: una cameretta, però, ampia solo dodici metri quadrati: perfettamente proporzionata, dunque, al suo piccolo abitante. Mediante il testo della canzone, il bambino, calato in tale simpatico ambiente, esprime una chiara esigenza di autonomia (“Un posto tutto mio / dove decido io! …Io!!”); egualmente, con “Non dirmi come si fa!”, il bambino stesso sembra invitare perentoriamente gli adulti a non intromettersi nella sua esperienza. L'idea che uno spazio e un arredamento “a misura di bambino” consentano, a quest'ultimo, di crescere e formarsi con maggior serenità e sicurezza poiché, in un ambiente così modellato, egli impara ad esercitare una personale autonomia sulle cose, è un concetto fondamentale nella storia della pedagogia. Spazio 12, dunque, è la canzone che, forse meglio di ogni altra, rivela la raffinata educatrice che è in Mitzi Amoroso: una vena creativa, la sua, che sottolinea quanto sia importante amare e rispettare il bambino, con l'obiettivo di farlo sentire sempre a proprio agio nel suo ambiente e nel rapporto con i coetanei. La piccola Monica Pilolli interviene nella canzone con “Non dirmi come si fa!”. Tra le ragazze, inoltre, si notano Cristina Paiocchi, Rony Lucido, Barbara Vai, Alessandra Maldifassi, Elena Ostinato, Paola Bianchin e la più piccola Valentina Casartelli.

Tagallo [Canale 5, 1982]
E' la sigla della trasmissione "Il circo di Sbirulino" condotta da Sandra Mondaini, durante la quale le Mele Verdi prendo parte alla coreografia.








Sandybell [Canale 5, 29-12-1983]
Sandybell [Rai 1, 1983]
Un allegrissimo uragano si scatena d’improvviso al termine di una puntata di "Superflash", il telequiz a premi condotto da Mike Bongiorno su Canale 5: come la pioggia rinfrescante di un temporale estivo, le Mele Verdi irrompono sul palcoscenico della monotona trasmissione, portando un vento di frizzante novità. Conquistato un proprio spazio sotto i riflettori della più importante emittente privata italiana, le ragazze si lanciano in una ritmatissima interpretazione di Sandybell, la sigla del quasi omonimo cartone animato (Hello Sandybell). A guidare il gruppo, nel ruolo di solista, è l’affascinante Stefania Bruno (la canzone è infatti firmata da “Steffi e le Mele Verdi”) che, all’epoca di questo video, aveva circa sedici anni. Alle sue spalle, le altre ragazze dominano con spensierata sicurezza la ricca coreografia, e non sono da meno: Stefania Mantelli, dal sorriso egualmente tenero e malizioso; Cristina Paiocchi, dai boccoli morbidi e un po’ ribelli; Rony Lucido, dallo sguardo inconsueto e aristocratico; Mariacristina Bottini, dalla nerissima e lucente coda di cavallo. Tra i simpatici passi di danza delle ragazze, si muovono Valentina Casartelli, che interpreta Sandybell, Paolino e Andrea, in costume scozzese, e, in mezzo a questi ultimi due, la piccola Monica Pilolli che suona seraficamente il tamburello. Mike Bongiorno conosceva le Mele Verdi solo per sentito dire: di fronte alla partecipazione del coro di Mitzi Amoroso al suo programma era “seccatissimo perché temeva l’imprevedibilità di un gruppo di cantanti bambini” (ricorda Silvano D’Auria in un’intervista pubblicata sul sito "Tivulandia"); alla fine, però, Mike rimase entusiasta dell’esibizione delle Mele Verdi tanto che l’anno successivo riospitò il gruppo nella sua trasmissione per interpretare Africa Bambina; inoltre Mike, colpito dalla simpatia della piccola Monica Pilolli, la volle a suo fianco in altre puntate di "Superflash" in qualità di mini-valletta. Cristina Paiocchi, tra tutte le apparizioni televisive a cui partecipò con le Mele Verdi, ricorda con maggior nitidezza proprio quella a "Superflash": “[…] É stata un’esperienza molto divertente… – racconta nella sua intervista a Radio Animati – In quella occasione ero molto emozionata… mi ricordo quei riflettori di luce fortissimi che mi mettevano addosso molto caldo e non mi facevano vedere niente: non vedevo proprio la gente del pubblico e quindi mi concentravo solamente sulla canzone e sul ballo. Poi io adoravo ballare e scatenarmi sulla scena, per me era un divertimento; non c’era la competizione, non c’era il mettersi in mostra: per noi erano sigle di cartoni…” Prima ancora di partecipare a Superflash, le Mele Verdi avevano già preparato un’altra registrazione di Sandybell negli studi di "Cartoni Magici" (Rai Uno), che sarebbe stata trasmessa ai primi del 1984; si tratta di una interpretazione meno appariscente, sia per la mancanza delle due biondine Cristiana e Valentina (Sandybell), sia per lo spazio ristretto dello studio che impediva alle ballerinette di muoversi con agilità. Molto probabilmente, nello stesso giorno le Mele Verdi registrarono anche il video di Pat, la ragazza del baseball, trasmesso poco tempo dopo.

Pat, la ragazza del baseball [Rai 1, febbraio 1984]
Su Rai Uno, durante una puntata del programma "Cartoni Magici", le telecamere rivelano l'improvviso e mirabile sbocciare di un fiore di inimitabile bellezza: è Alessandra Maldifassi, che, insieme al coro delle Mele Verdi, interpreta la sigla del gradevole cartone animato Pat, la ragazza del baseball. I costumi delle ragazze riproducono le divise di piccole giocatrici di baseball: in essi domina un rosso intensissimo che evoca gli entusiasmi di giovani vite che si sono appena affacciate sul mondo, tra turbamenti gioiosi e tante aspettative. Nel passo in cui il testo conosce gli spunti più felicemente poetici (“Anch'io vorrei giocare con gli amici miei… / Dopo la scuola ritrovarci in mezzo a un campo… / Lanciare, correre, ribattere in un lampo…”) Alessandra canta il diritto di ogni bambino a ricevere e dare affetto: descrive un'infanzia sana e serena, e prelude ad un futuro gratificante, che fa battere il cuore. Si muove con sicurezza, offrendo, ai nostri occhi ieri rapiti e oggi commossi, il fascino quasi indicibile del suo sguardo colmo di luce e della sua voce impareggiabile, ad un tempo profonda e dolce, che rende l'interpretazione preziosissima, e, per noi, insostenibile il rimpianto. A destra dell'inquadratura si trovano Monica Pilolli, la più piccola tra le ragazze scelte per la coreografia, e Michela, invece la più grande, che intervengono sul pezzo, rispettivamente, con “Ride anche la luna” e “Ridi pure tu”; sempre a destra riconosciamo Stefania Mantelli con a fianco Barbara Vai; i due ragazzini con il casco sono Paolino e Andrea.

Mademoiselle Anne [Telereporter, dicembre 1984] - Intervista
L’ultima lunga fase dell’attività delle Mele Verdi vede protagonista il talento esplosivo di Stefania Mantelli. In questo video, registrato negli studi dell’emittente privata milanese Telereporter, nell’ambito del programma "Yo-Yo", Stefania interpreta, insieme ad alcune compagne, la sigla del simpatico cartone animato Mademoiselle Anne. La ragazzina è tenera e acerba, ma i suoi movimenti rivelano la profonda consapevolezza della piccola donna che, in lei, si sta affacciando, e ama farsi ammirare. Un sorriso che vorrebbe promettere piaceri proibiti per la sua età; l’esile figura che, dopo movimenti sinuosi e seducenti, si blocca nell’indimenticabile e immaturo erotismo di una Venere adolescente. Nella rapida evoluzione di una coreografia sobria, Stefania riassume un aspetto fondamentale per comprendere l’essenza e la modernità delle Mele Verdi: un gruppo di ragazzine, cioè, che sapevano esprimere una sensualità garbata, misurata ma pungente, ammiccante ma gentile. Mai un atteggiamento eccessivo, sopra le righe, ma solo un modo di muoversi lieve, come quello dei petali di una rosa al momento della caduta; e un rapporto, con l’occhio esigente e attento dei piccoli spettatori, che si risolve in un colloquio tra “persone adulte”. Oggi, le Mele Verdi sono ancora donne nel pieno della giovinezza, ma pensando all’uniforme grigiore in cui vegeta la nostra cultura contemporanea – non solo televisiva –, queste immagini sembrano davvero appartenere ad un’altra dimensione del tempo. (Partendo da sinistra, le ragazzine del coro sono: Alessandra Maldifassi col costume verde; Silvia Congiu col costume rosso; Barbara Vai col costume giallo; Rony Lucido col costume rosso bordeaux. Il video è stato realizzato nel dicembre 1984, in occasione dell’ultima puntata del cartone animato Mademoiselle Anne).

Africa bambina [Canale 5, dicembre 1984]
Nel periodo natalizio del 1984, le Mele Verdi ricompaiono a "Superflash" (Canale 5) con una canzone molto particolare, Africa bambina, che fu proposta, sempre in quegli stessi giorni, anche sulla Rai (nel corso dell'Ambrogino d’Oro), su Telereporter e su Antenna 3. Qualche tempo prima, nel corso dell’intervista trasmessa a Telereporter, Rony Lucido aveva dato alcune anticipazioni su questa coreografia, con le parole “Il giorno di Natale saremo qua! Vi porteremo tanto sole in un mondo stupendo!”. Il fatto che la coreografia di Africa bambina sia stata proposta su ben quattro emittenti televisive, e così diverse tra loro, mostra il notevole credito raggiunto dal gruppo di Mitzi Amoroso presso ogni livello di tutta la televisione italiana. La puntata di Superflash in cui appare Africa bambina è, secondo le parole del conduttore Mike Bongiorno, una speciale “Edizione Bambini di Natale”: ma, stavolta, la performance delle Mele Verdi non sembra rivolta esclusivamente ai bambini. Gli accordi iniziali di Africa bambina, infatti, evocano prepotentemente la splendida atmosfera dell’elettropop anni ’80: un ritmo trascinante e una melodia orecchiabile, misteriosa e dal fascino magnetico, le cui sonorità richiamano i tanti successi degli OMD, il Jean Michel Jarre di Equinoxe e i Visage di Fade to grey. Il raffinato testo, dagli aspetti quasi criptici, e i costumi ricercati e adorni, celebrano culture lontane e paesaggi fatati; di tutto ciò è corona una brillante coreografia, e l’insieme ha tutte le carte in regola per attrarre lo spettatore adulto. Probabilmente meglio di ogni altra testimonianza video, Africa bambina evidenzia quanto il progetto Mele Verdi fosse in continua evoluzione, in particolare per adeguarsi al gusto, al trend del momento, con l’obiettivo di raggiungere il consenso sempre più ampio di un’utenza diversificata. Sicuramente, per miscelare innocenza e malizia e dar vita ad una forma di spettacolo valida, riuscita, occorre un talento non indifferente, e in questa direzione Africa bambina è il trionfo di Stefania Mantelli, la piccola solista. Di lei, colpiscono la sicurezza con cui affronta ogni passo di danza, ogni movimento, e, forse in particolare, la grazia che vive nelle espressioni del suo viso ora di vispa monella, e un attimo dopo simpaticamente accigliato; è sempre serena, come se, davvero, il talento naturale non richiedesse impegno per venire espresso, ma scorresse limpido e tranquillo come l’acqua di una fonte appena nata, senza intoppi e timori. Negli anni successivi, a quel talento piacque giocare a nascondino, e per questo, forse, qualcuno avrà pensato che esso sia rimasto bambino: ma ogni appassionato delle Mele Verdi sa benissimo che, quando questo talento accetterà di farsi nuovamente colpire da un raggio di sole, rivelerà gli stessi occhi, la stessa bellezza e la stessa età che ha, oggi, Stefania Mantelli.

Che Sballo! [Telereporter, 26-12-1984]
È il 26 dicembre 1984: dagli studi dell'emittente privata milanese Telereporter, durante la trasmissione "Yo-Yo", il regalo di Natale che le Mele Verdi offrono ai piccoli telespettatori è Che sballo!, una briosa “canzone di aerobica”, secondo la simpatica definizione della dolce Rony Lucido, che, sempre dagli studi di Telereporter, pochissimo tempo prima ne aveva preannunciato l'interpretazione. La coreografia di Che sballo! è estremamente ricca: i passi di danza, che mimano esercizi ginnici, sono tanti, molti dei quali non si ripetono. Le ragazze, divise in tre file con al centro Stefania Mantelli, compiono i movimenti di ogni passo con sincronia quasi perfetta; ed egualmente lodevole è la sintonia con cui, a coppie, interagiscono. Si tratta, sicuramente, di un allestimento di media difficoltà, il cui ottimo risultato evidenzia, oltre alle singole qualità, da parte delle ragazze nel campo della danza, l'impegno di un progetto che, tra i propri obiettivi, si poneva probabilmente quello di distinguersi significativamente dalle altre realtà ad esso simili, proponendo qualcosa di diverso e di più accattivante. La prima fila, partendo da sinistra, è formata dalle più piccole Cristiana Cucchi e Valentina Casartelli; alle loro spalle, Stefania Mantelli occupa una posizione centrale che la distingue nel ruolo di voce solista; dietro Stefania, sempre da sinistra, si muovono Rony, Corinna e Silvia Congiu; in fondo Mariacristina Bottini, Alessandra Maldifassi e Barbara Vai. Dietro alle ragazze, Paolino da sfogo alla sua grande passione per la batteria.

Stadio giovane [Junior TV, 1986]
E' una canzone dedicata ai mondiali di calcio del 1986, scritta da Riccardo Zara dei Cavalieri del Re; è probabilmente l'ultima incisione delle Mele Verdi. In questo video sono ospiti del programma "Junior Star" del canale Junior TV.







Notte delle Sigle 3 [Milano, 11-05-2003]
Questo video è un piccolo estratto del concerto "La Notte Delle Sigle 3", dove Mitzi Amoroso ricorda la sua esperienza nel mondo delle sigle. Alle sue spalle si vedono alcuni ex componenti del gruppo come, Paola e Andrea Bianchin, Paolino e Corinna. Verso la fine del video, come per magia, appare la mitica Stefania Mantelli che saluta il pubblico esultante. Nel corso del concerto, alcuni giovani allievi di Mitzi, simpaticamente chiamati Nuove Mele Verdi, si esibiscono con due pezzi storici: La banda dei ranocchi e Mademoiselle Anne.



Mademoiselle Anne [Carate Brianza, 28-04-2007]
Nel corso della festa-reunion "Pranzo con le Mele Verdi", Stefania Mantelli si esibisce con la canzone che più di tutte le è rimasta nel cuore: Mademoiselle Anne, accompagnata alla chitarra da Silvio Pozzoli (uno degli autori e coristi del brano). Tra i vari ospiti sono presenti anche Corrado e Melody Castellari, Liana Piras, Silvia Congiu e Massimo Spinosa.





Il giorno delle Mele Verdi [Marnate, 26-04-2009]
Festa-reunion che si differenzia da quella del 2007 per la maggiore presenta di ospiti: Mitzi Amoroso, Corrado e Melody Castellari, Liliana Piras, Silvio Pozzoli, Massimo Spinosa, Stefania Bruno, Cristina Paiocchi, Annalisa Imbemba, Barbara Vai, Silvia Congiu, Claudia Cavaliere, Rossella Cocca.
Concerto improvvisato:  Woobinda - La banda dei ranocchi - Ippo Tommaso - Belfy e Lillibit - Gli gnomi delle montagne - Spazio 12 - Lo scoiattolo Banner - La Mela Verde - Pat, la ragazza del baseball - Angie Girl - Sandybell - Mademoiselle Anne - La banda dei ranocchi (bis) 
Extra: Astrorobot - La principessa Sapphire - Huck e Jim - La ballata di Tex Willer - Aneddoto di Mitzi - Gingle per RadioAnimati - Melody canta Imagine


La famiglia di Barbapapà [Rai1, 9-10-2009]
Sono trascorsi 34 anni da quel lontano 1975, quando le Mele Verdi di Mitzi Amoroso esordirono alla grande interpretando i brani di Barbapapà. Ma nell'ottobre del 2009, la trasmissione di Carlo Conti, "I Migliori Anni" (Rai1), ha avuto in serbo una sorpresa davvero straordinaria: Mitzi, in grande forma, è tornata a dirigere il coro delle sue primissime Mele Verdi, proprio quelle che, da bambine, incisero gli splendidi brani di Barbapapà. Partendo da sinistra, riconosciamo Maria Francesca Peroni, Valeria Magugliani, Marta Fusaro, Elena Perucchetti, Cristina Cozzi, Elena Gatti, Laura Trambaiolo e Lia Maiorca. Sono passati un bel po' di anni, ma le Mele Verdi cantano con grinta ed entusiasmo, facendo nuovamente riapparire quelle piccole cantanti, piene di dolcezza e spensieratezza, di cui i bambini degli anni '70 e '80 conservano un incancellabile ricordo: e, per alcuni minuti, pare davvero che il tempo non sia passato…

La banda dei ranocchi [Cartoon Village, 2010]
Fantastica interpretazione acustica realizzata da Corrado e Melody Castellari, sul palco del Cartoon Village 2010, ad Abbadia San Salvatore (Siena).









La famiglia di Barbapapà [Rai1, 12-2-2011]
Ancora una volta Mitzi Amoroso è invitata dalla Rai per dirigere il suo coro; questa volta sono ospiti della trasmissione "Attenti a quei due" (Rai 1), condotta da Fabrizio Frizzi e Max Giusti. A differenza dell'esibizione precedente del 2009, sono presenti solo tre coriste degli anni '80, ma molto significative, se si considera che la loro permanenza nel gruppo durò svariati anni: Stefania Bruno, Annamaria Bottini e Claudia Cavaliere.







"DAI BARBAPAPA' A MADEMOISELLE ANNE"
[LuccaComics&Games, 3-11-2012]

E' sicuramente il miglior concerto dedicato alle Mele Verdi, organizzato dallo staff di RadioAnimati per il Festival di Lucca Comics & Games 2012. Melody Castellari, Annalisa Imbemba, Stefania Bruno, Stefania Mantelli e Cristina Paiocchi ripercorrono i brani più significativi del loro repertorio musicale, accompagnate dal Coro Arcobaleno di Cristina Torselli e dalla band "La Mente di Tetsuya" insieme ai "Seven Nippon". Tra gli ospiti sono presenti anche Corrado Castellari (alla chitarra) e una splendida e in forma Mitzi Amoroso.


Introduzione video - La famiglia di Barbapapà - Woobinda - La banda dei ranocchi - Belfy e Lillibit - Gli gnomi delle montagne - Medley acustico di Corrado e Melody - Lo scoiattolo Banner - Piccolo bonzo Ikkyusan - Pat, la ragazza del baseball - Sandybell - Mademoiselle Anne - Mitzi dirige il pubblico - Registrazione audio completa - 80 Nostalgia, Speciale Mele Verdi.




Video Special



Un topolino, un gatto e... un grande papà. E' una canzone scritta da Mitzi Amoroso e interpretata da Irene Cittarella (4 anni), vincitrice ex-aequo dello Zecchino d'Oro 2010, insieme a Il contadino di Ludovico Saccol, cantata da Giovanni Pellizzari (7 anni).








Angeli
E' una bellissima canzone scritta e cantata da Corrado Castellari, sulla base della quale è stata realizzata successivamente anche La canzone delle Mele Verdi, interpretata dalla figlia Melody.







Il Mangiadischi con Stefania Mantelli 
Parte1 - Parte2  [21-12-2010]
"Il Mangiadischi" è un programma musicale di RadioAnimati; nel corso della puntata speciale del 21 dicembre 2010, l'ospite Stefania Mantelli descrive le sue dieci sigle preferite, ricorda con affetto la sua bella esperienza nelle Mele Verdi, e il suo passaggio da spettatrice a protagonista.





Intervista radiofonica a Cristina Paiocchi
Parte1 - Parte2 [22-02-2008]

Cristina, intervistata da RadioAnimati, racconta la sua esperienza nelle Mele Verdi.





Due fantastiche esecuzioni al piano di Matteo Fracch
Pat, la ragazza del baseball (fizz version)
Mademoiselle Anne (soft version)









Video Sigle


Barbapapà
Produzione televisiva della "KSS/Topcraft" con 150 puntate di 5 minuti ciascuna datata 1977/78. Trasmessa per la prima volta in Italia da Raidue nel febbraio del 1978. Sigla italiana del 1975.







Woobinda (Animal doctor)
Telefilm del 1968 con 33 episodi prodotti dalla Fauna Productions. Trasmesso in Italia il 30 ottobre del 1978 su Rai Uno, sigla italiana del 1978.








La banda dei ranocchi
Titolo originale: Kerokko Demetan
Produzione: Studio Tatsunoko, 1973
Regia: Hiroshi Sasagawa, Yoshiyuki Tomino
Episodi: 39

Demetan è un giovane ranocchio di famiglia umile, che ama suonare il flauto: si innamora della coetanea Ranatan, una dolce ranocchia figlia del re dello stagno; quest’ultimo, però, non ha simpatia per Demetan, e ostacola l’amicizia tra i due giovani ranocchi. Demetan, dunque, è costretto ad affrontare, con difficoltà, le continue prepotenze del re, che gli scaglia contro un perfido gambero; inoltre, alcuni coetanei lo tiranneggiano con cattiveria. Un grosso pescegatto, però, inizia a minacciare gli abitanti dello stagno: Demetan contribuisce in modo decisivo a liberare lo stagno dal pescegatto, e in questo modo abbatte i pregiudizi del sovrano e si attira le simpatie di tutta la comunità acquatica. Anime, probabilmente, tra i più belli in assoluto (alla regia collaborò Yoshiyuki Tomino, futuro regista di Gundam) si fa oggi ricordare per la profondità dei contenuti espressi, per la bellezza dei colori e, in generale, della realizzazione.

Ippo Tommaso
Titolo originale: Kabatotto
Produzione: Tatsunoko, 1971
Regia: Hiroshi Sasagawa
Episodi: 300

Si tratta di una divertente serie animata concepita per la prima infanzia; ogni episodio dura circa tre minuti. I protagonisti sono due simpatici personaggi: Ippotommaso (in originale “Kaba”), un grosso ippopotamo azzurro amante dell'ozio, e Toto (originariamente “Totto”), un bizzarro uccello nero somigliante ad un corvo, che vive nella grande bocca di Ippotommaso. Toto si diverte a combinare innumerevoli guai, in conseguenza dei quali finisce quasi sempre a bisticciare con l'amico ippopotamo. Toto e Ippotommaso non parlano: le loro avventure sono descritte da una voce femminile fuori campo. Gli episodi sono in tutto 300, ma altre fonti ne indicano 548, 558 e 560, poiché molti di essi furono inseriti due volte durante la prima trasmissione (fonte di quest'ultimo dato: www.teleblu.sigletv.net).

Belfy e Lillibit
Titolo originale: Mori no yoki wa kobitotachi Belfy to Lilibit
Produzione: Studio Tatsunoko, 1980
Regia: Fumio Kurokawa
Episodi: 26

Belfy e Lillibit sono due giovanissimi e simpatici folletti che vivono spensierati in un bosco, spostandosi di ramo in ramo sulla groppa di uno scoiattolo volante o di una rondine; Belfy e Lillibit abitano, insieme a tutta la comunità dei folletti, in piccole casette in pace e armonia con tutti gli animali del bosco. Mille avventure aspettano i due piccoli folletti insieme ai loro amici, tra i quali Snagglebit, figlio del sindaco e innamorato di Belfy, Teenybit, la sorella di Lillibit, e l’anziana Scarybit, emarginata dal villaggio poiché ritenuta una strega. Il passatempo preferito di Belfy e Lillibit consiste nell’esplorazione del mondo degli animali, dai quali ricevono preziosi insegnamenti riguardo, in particolare, al rispetto dell’ambiente: infatti, come in molti altri anime, in Belfy e Lillibit è importante il tema ecologista.

Gli gnomi delle montagne
Titolo originale: Boken Korobokkuru
Produzione: Eiken Tatsunoko (Tokyo), 1973
Regia: Yonehiko Watanabe, Yukinori Torii
Episodi: 26

Il protagonista di questa simpatica serie animata è Strapper, un adolescente timido, introverso, privo di amici, e che spesso viene anche deriso e picchiato dai coetanei. Un giorno, però, Strapper incontra tre piccoli gnomi: Tobor, Sorriso e Airin (quest'ultima è l'unica tra i tre di sesso femminile): questi tre gnometti sono coraggiosi e abili nella lotta, e sanno difendersi efficacemente dalle insidie della natura, a volte crudele, e naturalmente dai pericoli derivati dall'atteggiamento degli esseri umani. Grazie all'incontro e all'amicizia con i tre gnomi, Strapper imparerà ad avere fiducia in se stesso, e gradualmente supererà tutti i suoi problemi. Per quanto riguarda il titolo originale, Korobokkuru è il nome del dio della Buona Fortuna degli Ainu, gli aborigeni dell'isola di Hokkaido, gli “autentici” giapponesi, poiché gli altri ceppi nipponici discendono da cinesi e coreani.

Piccolo bonzo, Ikkyusan
Titolo originale: Ikkyu San
Produzione: Imada Tomonori/Toei Animation, 1975 - 1982
Regia: Kimio Yabuchi
Episodi: 298

Nel Giappone del Quindicesimo Secolo, il piccolo Ikkyu, rimasto orfano, intraprende gli studi per diventare un bonzo: vive, dunque, con semplicità e partecipazione l’impegnativo cammino che lo porterà a diventare un monaco buddista. Comunque, nel monastero che lo ospita, la vità non è priva di imprevisti, e non raramente al giovane Ikkyu si presentano difficoltà e pericoli: il ragazzo, però, non solo è ben determinato a proseguire il suo cammino, ma è anche dotato di una notevole intelligenza, che gli permette di superare sempre i problemi che gli si pongono innanzi. Anche i nobili e i funzionari dei dintorni, venuti a conoscenza del mirabile ingegno di Ikkyu, gli si rivolgono per risolvere i loro guai. Il manga originale è ispirato a un personaggio realmente esistito.

Lo scoiattolo Banner
Titolo originale: Seton Dobutsuki Risu no Banner
Produzione: Nippon Animation, 1979
Regia: Yoshihiro Kuroda
Episodi: 26

Il piccolo scoiattolo Banner, rimasto orfano nella foresta, viene catturato da un bambino che lo porta nella fattoria in cui abita e decide di darlo in pasto alla sua gatta: ma quest’ultima si intenerisce e lo adotta: Banner, dunque, acquisisce i comportamenti tipici dei felini. Un giorno nella fattoria scoppia un incendio, in conseguenza del quale Banner e la mamma adottiva sono costretti a separarsi: lo scoiattolo, dunque, si addentra nel bosco, e dopo essersi imbattuto in vari animali, incontra un’allegra comunità di scoiattoli. I suoi simili, però, inizialmente lo emarginano, poiché Banner continua a comportarsi come un gatto: ma grazie all’amicizia con la scoiattolina Susy, Banner riuscirà ad apprendere i comportamenti di uno scoiattolo normale, e ad integrarsi, quindi, nella comunità. Anime dai toni malinconici e di alta qualità, nell’edizione italiana è impreziosito dalla presenza, tra i doppiatori, della voce della grande Liù Bosisio proprio nel ruolo di Banner.

Pat, la ragazza del baseball
Titolo originale: Yakyu Kyo no Uta
Produzione: Nippon Animation, 1978
Regia: Tameo Okawa
Episodi: 50

È la storia di Pat (il cui nome originale è Yuko), una ragazza appassionata di baseball, che pratica questo gioco ed è una lanciatrice provetta. Pat vorrebbe giocare con la sua squadra, ma il regolamento della federazione giapponese vieta alle donne la partecipazione al campionato nazionale: però, con caparbietà e passione, Pat trova il modo di scendere in campo: si finge, infatti, un ragazzo; e quando la sua finzione viene rivelata, riesce, in virtù della sua bravura, a mantenere il suo ruolo in campo e a far dunque mutare il regolamento della federazione. Da quel momento, il talento di Pat viene ammirato dai tifosi di tutte le squadre professionistiche, in particolar modo da quelli dei Tokyo Mets, la squadra della capitale, che ingaggia Pat come lanciatrice. In questa direzione, Pat, la ragazza del baseball sviluppa un tema tra i più importanti degli anime giapponesi, e cioè l’emancipazione femminile.

Hello Sandybell
Serie televisiva giapponese della Jinbo Shiro/Toei Animation datata 1981 con 47 episodi. Trasmesso in Italia dal 1983 per la prima volta su Rai Uno.
 







Mademoiselle Anne
Titolo originale: Haikara-san ga Tooru
Produzione: Nippon Animation, 1978
Regia: Kazuyoshi Yokota
Episodi: 42

L’azione si svolge nel periodo della storia giapponese che va sotto il nome di “Taisho” (1912–1926). Ci troviamo nel 1916: Benio Hanamura (Anne) è una ragazza di diciassette anni, moderna e anticonformista. Figlia di un maggiore di fanteria dell’esercito imperiale, Benio è costretta a fidanzarsi con un coetaneo di sangue blu, Shinobu Ijuin, sottotenente dell’esercito. Inizialmente Benio è contraria a questo matrimonio combinato, ma, in seguito, i due giovani si innamorano veramente. Shinobu, però, viene chiamato a combattere in Russia, e viene dato per disperso. Pur disperata, Benio cerca di rifarsi una vita, ed inizia a lavorare come giornalista; ma Shinobu, in realtà, è vivo e ha perso la memoria: dopo molte disavventure, i due riusciranno a riabbracciarsi e a sposarsi. Il manga, del 1975, è considerato uno dei lavori migliori dell’autrice Waki Yamato, che, in questo caso, affronta l’importante tema dell’emancipazione femminile in una società legata ai rigidi rituali di una tradizione secolare.